Meier, F., Engesser, R., Forster, B., & Odermatt, O. (1999). Situazione fitosanitaria 1998. Birmensdorf: Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio.
Nel 1998, i danni dovuti al bostrico tipografo sono ulteriormente diminuiti e si situano grosso modo al livello del 1989, anno che ha preceduto gli eventi - uragano Vivian e condizioni meteorologiche favorevoli - che hanno portato alla pullulazione degli anni ’90. Durante l’inverno 1998/99, le valanghe e la pressione esercitata dalla neve hanno indebolito numerosi boschi di montagna, creando condizioni alimentari favorevoli agli insetti, la cui evoluzione andrà quindi seguita attentamente anche nel corso del 1999. Mentre in Vallese la gradazione della tortrice del larice si sta concludendo, nell’alta Engadina le popolazioni sono aumentate ulteriormente ed in estate, a seguito dell’azione defogliatrice degli insetti, si sono notate le prime chiome brunastre. Nel 1998 è stata segnalata per la prima volta in Svizzera la presenza della minatrice dell’ippocastano, che ha già fatto parlare di sé in Austria e nel Sud della Germania. I dati più recenti inerenti i danni da brucamento dovuti alla selvaggina, come pure quelli rilevati al secondo passaggio nei progetti con recinzioni di controllo, mostrano ancora una volta l’influsso negativo di grandi popolazioni di ungulati sulla rinnovazione boschiva. Localmente si assiste alla sparizione di singole specie arboree. I rallentamenti della crescita degli alberi compromettono localmente la funzione di protezione del bosco. Nei popolamenti di quercia si sono notati casi singoli di alberi morti. Probabilmente il fenomeno è dovuto ad un complesso di cause, segnatamente a disturbi nell’approvvigionamento idrico e, in particolare, all’abbassamento del livello della falda freatica. In seguito gli alberi indeboliti sono spesso preda di parassiti radicali come il chiodino e muoiono. Una moria di ontani verdi, appariscente anche a livello paesaggistico è da ricondurre ad una micosi corticale. Il colpo di fuoco batterico minaccia ancora il nostro paese. Sebbene gli arbusti forestali possono trasmettere e propagare la malattia, fino ad oggi non è ancora stata osservata nei boschi. Partendo da alcune malattie alle quali sono soggetti i pini, si fa osservare l’importanza delle piante da giardino nella diffusione delle malattie.