Attualmente, il problema fitosanitario più acuto e significativo è sicuramente quello dell'influenza negativa esercitata sul bosco da parte di cervo, camoscio e capriolo. La selvaggina, con la sua numerosa popolazione, impedisce in ampia misura un ringiovanimento naturale su piccole superfici. Così, senza dispendiose misure di protezione, il ringiovanimento dell'acero di monte, del frassino, del sorbo degli uccellatori o dell'abete bianco nel loro areale di diffusione naturale è reso più difficoltoso, e, in parte persino impossibile. Inoltre, nelle regioni di montagna, a causa dello scorrimento della neve e delle condizioni del terreno, le recinzioni e i cesti in rete metallica per le protezioni individuali non possono essere impiegati. Come risulta da numerose indagini e perizie cantonali, i danni davuti all'attività nociva della selvaggina, sono in aumento ormai da tre decenni. In Svizzera, l'Inventario Forestale Nazionale (IFN) ha saputo finora offrire una panoramica dell'estensione dei danni basata su criteri di rilevamento uniformi. [...]