In questo lavoro dimostriamo come sia possibile, per un versante montano, ricostruire la frequenza e l'estensione delle valanghe nel passato, utilizzando strumenti quali i GIS e gli anelli annuali degli alberi, analizzati con metodi dendrocronologici. Studiando due canaloni di valanga in Val di Pejo (Trentino), abbiamo individuato, datato e rappresentato cartograficamente i segni lasciati dalle valanghe negli anelli degli alberi, quali ferite, legno di compressione, canali resiniferi traumatici, brusche variazioni di accrescimento e la comparsa di fusti di neo-emissione. Considerando il periodo 1970-2000, per il quale sono disponibili dati storici attendibili, numerosi di questi indicatori sono stati rilevati negli anelli formati negli anni nei quali si sono verificate valanghe. Le sei valanghe registrate nei documenti hanno dunque lasciato un segnale negli anelli. L'uso integrato di questi indicatori permette di ricostruire la frequenza delle valanghe e di individuare le aree minime interessate nei vari anni. Le informazioni ottenute sono utili per la taratura di modelli -matematici bidimensionali e per la compilazione di carte di rischio.