Dopo un lungo periodo di declino della castanicoltura, i castagneti da frutto sono tutt’ora uno degli elementi più diffusi e caratteristici del paesaggio della Svizzera sudalpina. Malgrado questa importanza e la notevole varietà di fonti di dati disponibili, si incontrano grandi difficoltà nel voler ricostruire l’evoluzione delle selve castanili nel corso degli ultimi secoli. Le diverse statistiche si fondano su metodi, materiali, procedimenti e presupposti tanto specifici da rendere arduo e problematico ogni raffronto nel tempo. Ciò nonostante siamo convinti che una sintesi sia sempre più necessaria e indifferibile. Infatti col passare del tempo l’impronta nel territorio della conformazione originaria delle selve castanili tende inesorabilmente ad attenuarsi e risulta così viepiù difficile basarsi su riscontri concreti per valutare le relazioni dei diversi studiosi e osservatori che descrissero entità e caratteristiche dei castagneti nel passato. Nel presente contributo passiamo in rassegna le varie fonti documentarie, fotografiche, cartografiche e statistiche, valutandone l’idoneità e l’affidabilità ai fini di una ricostruzione dell’evoluzione quantitativa negli ultimi tre secoli del patrimonio castanile da frutto della Svizzera Italiana, con particolare riferimento al Canton Ticino. Mettendo a confronto le diverse categorie di informazioni, soprattutto in termini di distribuzione spaziale, abbiamo cercato di ottenere una migliore comprensione dell’insieme dei dati. Prima del 1750, la superficie originale dei castagneti da frutto nel solo Canton Ticino doveva essere superiore ai 10’000 ettari, mentre nel presente si parla di circa 2’500 ettari tra selve recuperate e potenzialmente recuperabili. Una tendenza alla diminuzione dovuta a molte circostanze, come l’introduzione di cibi alternativi quali la patata, l’industria del carbone di legna, l’industria conciaria e il cancro corticale del castagno.

After a long period of decline in chestnut cultivation, chestnut orchards are still one of the most widespread
and characteristic elements of the cultural landscape in southern Switzerland. Despite this importance
and the considerable variety of data sources available, it is difficult to reconstruct the quantitative evolution of
the fruit bearing chestnut groves over the last centuries. Each existing statistical survey bases on specific methods, procedures and assumptions so as to make any comparison over time highly problematic. In this contribution we review available documentary, photographic, cartographic and statistical sources, evaluating their suitability and reliability for the purpose of reconstructing the quantitative evolution in the last three centuries of the fruit chestnut heritage in Southern Switzerland, with particular reference to the Canton of Ticino. In the first half of the eighteenth century, the estimated area of chestnut orchards reached at least 10000 hectares, while today only 2500 hectares of managed or potentially restorable orchards are left. Many different reasons and circumstances are responsible for this negative trend, such as the introduction of the potato, the manufacture of wood charcoal, the tanning industry and the chestnut blight disease.