II popolamento chirotterologico della Grotta del Canalone (Monte Generoso, Ticino) risale al periodo compreso tra l'Atlantico antico e il Subboreale. Qyesto periodo è caratterizzato dall'espansione delle foreste miste di Abies alba, Tilia, Quercus, Fraxinus e Ulmus e più tardi di Fagus e Quercus. Tale situazione rispecchia bene la composizione faunistica della tanatocenosi con la dominanza di tre specie prettamente silvicole: Myotis bechsteini, M. nattereri, e M. brandti. In generale la fauna olocena rilevata risulta più termofila rispetto a quella attuale, come testimonia la presenza di M. emarginatus e M. blythi. Le specie lagate all'acqua (M. daubentoni e M. capaccinii) e quelle nordico-alpine (Plecotus auritus e Eptesicus serotinus) sono per contro meno rappresentate. Tra le altre specie di mammiferi, Glis glis, Sciurus vulgaris e Clethrionomys glareolus confermano la presenza di condizioni ambientali boschive. Altre specie sono invece testimoni di periodi più freschi e di ambienti più aperti, com'è il caso di Chionomys nivalis, tipica specie subalpina segnalata per la prima volta nel Sottoceneri. I risultati lasciano supporre che la grotta possa essere stata accessibile già durante il Tardiglaciale per poi chiudersi circa nel 2300 a.C.

The bat community of the Canalone Cave (Monte Generoso, Ticino) existed between the Early Atlantic and the Subboreal. This period is mainly characterised by the expansion of the mixed forests of Abies alba, Tilia, Quercus, Fraxinus and Ulmus, and later also of Fagus and Quercus. This phenomenon is confirmed by the dominance of Myotis bechsteini and the high proportion of M. nattereri e M. brandti, three typical forest bat species. The holocenic fauna studied is likely to be thermophyler compared to extant species, as demonstrated by M. emarginatus and M. blythi. The species related to the water (M. daubentoni and M. capaccinii) and the alpine and northern species (Plecotus auritus and Eptesicus serotinus) are more scarce. Among other mammal species, Glis glis, Sciurus vulgaris and Clethrionomys glareolus also confirm the presence of forest habitat conditions. Other species, such as Chionomys nivalis (a typical sub-alpine species, first recorded in the Sottoceneri), on the other hand, reveal colder periods and open habitat. These facts suggest that the cave could have been accessible already during the Tardiglacial until about 2300 b.C. when it seems to have been closed.