La leggenda sotto esposta evoca a chi scrive il piacevole ricordo dell'ilarità che suscitò nella classe di scuola maggiore. Le grandi risa accompagnarono la classe durante i tre anni di scuola. Chi se ne ricorda ne ride ancore oggi. All'origine del divertimento non fu la leggenda stessa, bensì il fatto di averla raccontata in dialetto, con forti fioriture locali. Il Quotidiano l'ha recentemente riscoperta, nel suo servizio sulla frana di Preonzo.