Le pratiche agricole alpine tradizionali sono basate su uno sfruttamento equilibrato delle risorse, una gestione mirate e un intervento minimo, laddove necessario, nell'ambiente naturale. Ciò ha nondimeno contribuito a trasformare il paesaggio, talvolta lievemente, altre volte in modo più lampante, e dunque al mantenimento - e alla manutenzione - di paesaggi montani e rurali caratteristici. L'abbandono di gran parte dei pascoli e degli alpeggi può essere temuto come causa di una banalizzazione del paesaggio. Ciononostante, esso può condurre al ritorno di una dinamica naturale, ad un arricchimento della biodiversità e, dunque, al mantenimento di un paesaggio variato. Lo svolgimento di attività agropastorali e forestali, seppure minime, sui monto e sugli alpi è compatibile con questa evoluzione.